Racconti dal mondo precario

mercoledì 22 maggio 2013

Albergheria

Strade divelte e sbilenche
In mezzo a basse bettole
Squassate e ombrose.
Puzza di piscio e rifiuti
Diventati la pelle del paesaggio.
La sera ci sediamo
Su vuote casse di birra
E ci sentiamo alternativi
E siamo decadenti
O, forse, solo decaduti.
I cani zoppicanti
Sono testimoni
Di convivenze
Povere e coatte.
Qui sono nati i figli
Di macerie e lordure,
Lo sfondo sfuocato
Di fotografie troppo vecchie
In questa città stretta.
Da qui se ne andranno
Questi figli griffati e sicuri,
Per acchiappare nuovi accenti
E masticarli in bocca
Come metallo ingoiato
A forza.

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